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Il Carnevale finisce col rogo di Norfieddu

SULCIS IGLESIENTE
FESTA IN PIAZZA SELLA - Oggi la sfilata di ventiquattro carri e centinaia di maschere

Tutto è pronto per la grande kermesse del venticinquesimo carnevale iglesiente. Oggi alle 15, centinaia di maschere accompagneranno i 24 carri allegorici che parteciperanno alla sfilata organizzata da Pro Loco e Comune. Dopo la partenza da via Pacinotti (Serra Perdosa) percorreranno corso Colombo,
piazza Cavallera, via Genova, Veneto, XX settembre, Roma, Gramsci, Garibaldi per poi tornare in via Pacinotti. Qui verranno parcheggiati i carri e le maschere torneranno indietro raggiungendo piazza Sella dove, dopo il rogo di Norfieddu, si farà festa con le zippole e ballando con il dj Andrea Usai. A coronare la serata, alle 22 ci sarà uno spettacolo coi fuochi d'artificio. Alla sfilata saranno presenti quattro carri di San Gavino: il gruppo Fibra Ottica, con 'Mr. Carnival' forte di settecento figuranti e vincitore del carnevale sangavinese, sarà in prima linea. Segue il gruppo Anno Zero con duecentocinquanta maschere col carro 'Super pro', il gruppo Carioca con 'Crash bandicoot' e duecento figuranti e infine il gruppo La Maschera con il 'Castello dei famosi'. A questi si uniranno Assemini con un carro, Carbonia con i suoi due gruppi 'Su Conti' e 'Nadia', Decimoputzu con 'I foras de conca' e poi ancora Samassi con due carri, Siliqua, San Giovanni Suergiu, Oristano con un carro e i tamburini. I padroni di casa si difenderanno con il gruppo Ca.Ro. con un carro, il quartiere Castello con due, uno da Nebida, alcuni gruppi spontanei e infine dal gruppo folk Città di Iglesias con Norfieddu. «Che fine ha fatto il vostro carro Pachea?» ha chiesto Walter Piras, artista del gruppo Fibra Ottica di San Gavino che ricorda bene il vecchio carnevale iglesiente. «Quel carro continua Piras era una meraviglia e molto competitivo. Ci piacerebbe una nuova sfida». Poi confessa: «Anche noi abbiamo rischiato in questi ultimi anni di perdere la qualità della nostra tradizione. Siamo però riusciti a recuperare tutto, pur con pochi soldi, con la buona volontà dei carristi. Istituiremo una scuola per la lavorazione della cartapesta».


articolo di Michele Tocco

Fonte L'UNIONE SARDA Sabato 12 febbraio 2005

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